La sua sopravvivenza dipende solo da noi. Cernia, specie in pericolo di estinzione
Immergiti con noi per conoscere le specie marine a rischio di estinzione che, nel periodo natalizio, finiscono nei nostri piatti.
Chissà che conoscendole meglio a qualcuno verrà voglia di cambiare menù
La vecchia signora del mare, con i suoi labbroni, la sua stazza imponente è in serio pericolo. La cernia bruna, un’icona per i subacquei e per gli appassionati di mare, è considerata dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) a rischio di estinzione, con un declino della sua popolazione di almeno il 50% negli ultimi 60 anni.
Il suo fascino sta non solo nelle dimensioni, ma anche nelle sue continue e radicali mutazioni.
Parliamo infatti di uno dei pesci più grandi del Mediterraneo che può superare il metro di lunghezza e i 60 kg di peso e che cambia aspetto e colore in relazione non solo ai periodi della sua vita, ma anche in risposta a particolari stimoli o per mimetizzarsi e confondersi con i fondali.
Ma la metamorfosi più sorprendente è quella che riguarda il suo cambio di genere,
la cernia nasce femmina e poi cambia sesso verso i 12 anni
La proverbiale pigrizia e stanzialità di questa specie, insieme alla necessità di garantire la riproduzione, potrebbe essere il motivo all’origine di questa straordinaria mutazione.
Considerata infatti l’energia necessaria per la ricerca di un partner in un ambiente così vasto le femmine, per assicurarsi che ci sia sempre un maschio nel loro territorio, a partire da una certa età avviano il processo ormonale di trasformazione.
Rivelando una vena romantica, la cernia si riproduce al tramonto durante l'estate e depone in coppia (un maschio con una femmina).
La cernia è anche un indicatore di qualità ambientale. L’abbondanza di cernie riflette infatti la buona condizione dell'ambiente marino e l'abbondanza di prede l’espressione di una moderata pressione della pesca. A causa del suo altissimo valore commerciale, la cernia bruna rimane molto ricercata dai pescatori e dai subacquei.
Gli individui di dimensioni più grandi, che generalmente attraggono maggiormente i pescatori, sono gli unici in grado di riprodursi. Se vengono catturati ci vorranno anni affinché la generazione successiva raggiunga il giusto grado di maturità per la riproduzione. Per la cernia dunque l’unica scelta sostenibile è quella di non consumarla.
Eppure in Italia ancora rimane un piatto ricercato anche sotto Natale. Una tradizione che ha contribuito pesantemente a ridurre una specie così importante per i nostri mari e che sarebbe ora di abbandonare.
A Natale cambia menù.