La drastica riduzione dei grandi predatori come squali, delfini e foche, e la distruzione di specie strutturanti, cioè in grado di creare habitat per loro fondamentali sono solo alcuni tra i danni della sovrapesca, dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento.
Gli squali crescono lentamente, maturano tardi e hanno un basso potenziale riproduttivo. Per questo sono molto vulnerabili alla pesca e alla perdita di habitat.
Il 50% delle specie di squali e razze del Mediterraneo sono a rischio di estinzione.
Nonostante il divieto di pesca e commercializzazione, introdotto nel Mediterraneo per 24 specie di squali e razze, sono ancora troppe le catture illegali.
La nostra indagine ha rilevato casi di sbarco e vendita di specie protette e una generale mancanza di consapevolezza, di rispetto e controllo delle misure di tutela.
Grazie alla nostra denuncia, nel 2020 è stata emanata una direttiva che impone il massimo livello di controlli in mare, sugli sbarchi e sulla commercializzazione di tutte le specie protette di squali e razze.
La nostra indagine ha rilevato casi di sbarco e vendita di specie protette e una generale mancanza di consapevolezza, di rispetto e controllo delle misure di tutela.
La nostra indagine ha rilevato casi di sbarco e vendita di specie protette e una generale mancanza di consapevolezza, di rispetto e controllo delle misure di tutela.
Grazie alla nostra denuncia, nel 2020 è stata emanata una direttiva che impone il massimo livello di controlli in mare, sugli sbarchi e sulla commercializzazione di tutte le specie protette di squali e razze.
Quest’area importantissima per l’accrescimento e la riproduzione di specie commerciali, ospita habitat vulnerabili, come il corallo bamboo e diverse specie di pennatula. L’istituzione di una FRA al largo del Delta dell’Ebro potrebbe contribuire al recupero di stock ittici come il nasello, in una zona in cui i tassi di sovrasfruttamento sono tra i più alti di tutto il Mediterraneo.
la zona centrale del Golfo del Leone è una delle aree più produttive e ricche di biodiversità del Mediterraneo occidentale. Inoltre, i fondali al largo del Golfo del Leone recentemente sono stati identificati come una delle zone prioritarie per la conservazione degli ambienti profondi del Mediterraneo.
Nel 2022 MedReAct ha proposto la creazione di una nuova FRA nel Golfo del Leone, area ricca di ecosistemi e specie vulnerabili come i coralli di profondità, capodogli e squali.