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Comunicato Stampa

Anguilla: solo un timido passo per proteggere la specie più a rischio del panda

Le novità previste dal Decreto Ministeriale sulla gestione della pesca dell'anguilla europea                                                                    

Tempo di lettura: 2 minuti

Roma - 27 Marzo 2023, Per l’Anguilla europea, tre mesi aggiuntivi di divieto di pesca, che viene così esteso da gennaio a giugno e divieto di pesca sportiva della specie su tutto il territorio nazionale solo per l’anno in corso. Sono queste le novità previste dal Decreto Ministeriale uscito lo scorso 13 marzo recante "Nuove disposizioni nazionali per la gestione della pesca della specie Anguilla europea", in recepimento del Regolamento Europeo 2023/194 del 30 gennaio 2023. Rimane invece in vigore il divieto di pesca a mare dell’anguilla.

Un timido passo avanti secondo MedReAct, considerato che questa specie, che non si riproduce in cattività, è in ‘pericolo critico di estinzione’.

Tanto che secondo l’ultimo avviso scientifico emesso dal Consiglio Internazionale per l’Esplorazione del Mare (CIEM) bisognerebbe attuare un divieto di pesca totale fino al recupero della specie. Invece in Italia gli ultimi dati relativi al 2021 riportano ben 50 tonnellate di catture destinate alla vendita e si continuano ad autorizzare i prelievi anche durante i periodi di migrazione dell'anguilla in nove regioni italiane.

Il Decreto appena approvato si riferisce infatti alle 9 Regioni Italiane che attuano il Piano Nazionale di Gestione dell’Anguilla europea, ovvero Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Umbria e Sardegna. In queste 9 regioni esiste una pesca stagionale e ricreativa dell'anguilla gialla e argentina nelle acque interne, compresi estuari e lagune. La Sardegna e l'Emilia-Romagna catturano la maggior parte delle anguille, seguite da Veneto, Toscana, Puglia e Lazio. Mentre per le altre regioni che non hanno aderito al Piano nazionale, è previsto il divieto totale di pesca.

Lo scorso dicembre MedReAct ha lanciato una campagna dal titolo “Quando la tradizione porta all'estinzione”, con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sullo stato critico di questa specie invitandoli a non servire piatti a base di anguilla sotto le feste natalizie. 

L’anguilla, allo stadio di argentina, ovvero dopo la maturazione sessuale, intraprende il suo lungo viaggio di ritorno verso il Mar dei Sargassi dove si riproduce una sola volta e poi muore.

Rimane quindi prioritario proteggere l’anguilla a questo stadio, come anche a tutti gli altri stadi vitali, per donare un futuro a questa specie.

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