Ci sono urla che non possiamo sentire. La pesca industriale sta distruggendo i fondali e svuotando il nostro mare, portandolo al collasso. Nel 2025 i governi di tutto il mondo si incontreranno a Nizza, sulle sponde del Mediterraneo, per decidere il suo futuro e quello degli oceani.
Denunciamo la pesca intensiva e quella illegale, promuoviamo la creazione di riserve marine e la tutela di specie e habitat a rischio.
ECCESSIVA E DISTRUTTIVA
Quando la pesca industriale mette in crisi il nostro mare
Il Mediterraneo è tra i mari più .sfruttati al mondo Negli ultimi 60 anni ha perso oltre il 40% dei grandi predatori e mammiferi marini. Il 58% degli stock ittici è sovrasfruttato.
A causa della pesca indiscriminata specie e habitat stanno scomparendo. La perdita di biodiversità rende il Mediterraneo sempre più vulnerabile ai cambiamenti climatici.
Specie commerciali come il nasello, i gamberi, gli scampi oggetto di una pesca intensiva, sono in preoccupante declino.
Squali, delfini, mante finiscono troppo spesso vittime accidentali della pesca, mentre giardini di coralli e gorgonie, praterie di Posidonia e tant’ altra vita marina, vengono spazzati via dal passaggio delle reti a strascico.
FERMIAMOCI PRIMA DI TOCCARE IL FONDO
Scopri il lato oscuro del Mediterraneo
Il mare profondo ospita una grande diversità di ecosistemi e specie. E’ la parte più estesa del nostro pianeta, coprendo oltre il 65% della sua superficie. Tuttavia, resta ancora uno dei luoghi meno indagati e conosciuti.
Gli ecosistemi marini profondi, dai grandi canyon fino agli abissi, ospitano una biodiversità unica e in gran parte ancora sconosciuta e influiscono sui processi ecosistemici dell’intera biosfera svolgendo un ruolo chiave nell’assorbimento di anidride carbonica. Tuttavia, l’impatto delle attività umane ha ormai raggiunto profondità un tempo inaccessibili.
La pesca a strascico sta mettendo a rischio questi ecosistemi così delicati, con conseguenze preoccupanti come la desertificazione degli abissi, sempre più poveri e inospitali.
Nel Mediterraneo vige dal 2005 il divieto di pesca a strascico solo oltre i 1.000 metri di profondità, ma questa misura non tutela gli ecosistemi vulnerabili che si trovano a profondità inferiori.
“Chiudete gli occhi e immaginate di immergervi nelle sue acque e assistere alla costante aggressione nascosta ai nostri sguardi. Pesanti reti strascicano i fondali devastando giardini di gorgonie, coralli, spugne e decimando ogni specie che incontrano”
Il Mediterraneo è uno dei mari più sovrasfruttati al mondo. Eppure nonostante il suo declino, solo lo 0,1% del Mediterraneo è davvero protetto.
Le riserve marine custodiscono l’ultimo rifugio di biodiversità per le specie e gli habitat che rischiamo di perdere. A giugno 2025, i paesi di tutto il mondo si incontreranno a Nizza, per la Conferenza della Nazioni Unite sugli Oceani.
Chiediamo all'Italia e ai governi dei paesi mediterraneil'istituzione di una vasta rete di riserve marinee l'eliminazione della pesca eccessiva per dare un futuro al nostro mare.
Il Mediterraneo è uno scrigno di biodiversità, ospita 17.000 specie, il 7,5% di quelle presenti a livello globale. Eppure solo una piccolissima parte delle sue acque è davvero protetta.
Minacciato da cambiamenti climatici, inquinamento, pesca intensiva e illegale, il Mediterraneo sta perdendo la sua biodiversità.
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La tua donazione per la tutela del Mediterraneo
Per combattere la pesca illegale che depreda le risorse marine e quanti vivono onestamente di pesca. FERMIAMO I PIRATI DEL MARE
Per la creazione di una rete di riserve marine, ultimo rifugio di biodiversità per le specie e gli habitat a rischio. PER RIPOPOLARE IL MARE
Per proteggere specie e habitat a rischio dalla pesca intensiva. SALVIAMO LA BIODIVERSITA' DEL NOSTRO MARE