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Comunicato Stampa

Pesca: finalmente la Fossa di Pomo chiusa allo strascico

Fondamentale il ruolo dell'Adriatic Recovery Project

Tempo di lettura: 2 minuti

Roma, 17 maggio 2017 - MedReAct e l’Adriactic Recovery Project plaudono alla decisione della Croazia di chiudere alla pesca demersale e a quella dei piccoli pelagici parte delle acque internazionali della Fossa di Pomo, una delle aree più importanti dell’Adriatico per la riproduzione e il recupero del nasello e degli scampi e uno dei rari ecosistemi di profondità del Mediterraneo.


La decisione annunciata oggi a Lubiana, al Comitato Scientifico (SAC) della Commissione per la Pesca in Mediterraneo (CGPM), segna un risultato importante per il recupero degli stock e degli ecosistemi marini dell’Adriatico, un bacino di mare fortemente impattato dalla pesca a strascico, responsabile, quest’ultima, di aver alterato gli ecosistemi di fondo, impoverito la biodiversità e decimato gli stock ittici.
Lo scorso febbraio Medreact e l’Adriatic Recovery Project avevano presentato al CGPM una proposta per l’istituzione di una Zona di Ristrezione alla Pesca (Fishery Restricted Area) nella Fossa di Pomo, che prevedesse la chiusura alla pesca demersale come lo strascico e i palangari. La proposta ha ricevuto oggi l’avvallo del SAC e verrà trasmessa alla Conferenza del CGPM che si svolgerà il prossimo ottobre in Montenegro.

“Attendiamo ora un’iniziativa analoga da parte del nostro ministero che rispecchi le stesse misure adottate dalla Croazia, incluso il divieto per le reti gemelle nella zona chiusa alla pesca, e che garantisca la piena tutela delle nursery e degli ecosistemi marini vulnerabili presenti nella zona."

Domitilla Senni di MedReAct

In Adriatico la pesca produce il 50% di tutti i prodotti ittici italiani ma gli sbarchi hanno avuto un crollo del 21% dal 2007 al 2015. In particolare il nasello registra un tasso di sovrasfruttamento cinque volte superiore ai limiti di sostenibilità, nonostante le catture si siano quasi dimezzate tra il 2006 e il 2014. Ancora peggio per gli scampi le cui catture da parte della flotta italiana sono crollate del 54% dal 2009 al 2014.

Con l’obiettivo di tutelare l’Adriatico è nata l’alleanza internazionale Adriatic Recovery Project, che riunisce organizzazioni ambientaliste ed enti di ricerca intorno all’obiettivo di preservare gli ecosistemi marini vulnerabili e gli habitats essenziali per le specie ittiche dell’Adriatico.
Il Progetto è coordinato da MedReAct - associazione non governativa impegnata nel recupero degli ecosistemi marini del Mediterraneo - in collaborazione con Legambiente, Marevivo, l’Università di Stanford e il Politecnico delle Marche.

Per maggiori informazioni: Domitilla Senni + 349 822 5483

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