Tutela in Fossa di Pomo. Realacci, basta ricerche petrolifere
Redazione ANSA -19 aprile 2017 - Il ministero dell'Agricoltura introduca "presto misure di salvaguardia concrete per la Fossa di Pomo", nell'Adriatico centrale, che è "la nursery più importante di questo mare, dove si riproducono specie ittiche fondamentali come scampi e naselli".
L'appello al ministro delle Risorse agricole Maurizio Martina arriva dal deputato Mario Catania, ex ministro dell'Agricoltura e membro della Commissione Agricoltura della Camera. Intervenendo a una conferenza stampa a Montecitorio, Catania ha sollecitato l'introduzione di "una politica rigorosa, in grado di invertire la tendenza al depauperamento delle risorse marine, come già accaduto per il tonno rosso grazie ai limiti di pesca Ue".
Accanto a questo, ha evidenziato, occorrono "misure di tamponamento per le marinerie", da sostenere economicamente per lo stop alla pesca nella Fossa di Pomo, attraverso "il fondo pesca Ue o, come seconda opzione, con fondi nazionali".
La chiusura della Fossa alla pesca a strascico, in accordo con la Croazia, è stata chiesta nel febbraio scorso da MedReAct, un gruppo di ONG che punta a una riforma della politica ittica Ue, alla Commissione generale della pesca del Mediterraneo.
"La nostra proposta - ha spiegato Domitilla Senni di MedReAct - prevede l'istituzione di una Zona di restrizione della pesca nella Fossa per tutelarne le risorse e contribuire al recupero degli stock ittici".
Il recupero, evidenzia, riguarda il nasello, che ha un tasso di sfruttamento cinque volte superiore ai limiti di sostenibilità nonostante catture dimezzate tra il 2006 e il 2014, e lo scampo, con catture giù del 54%. Un accordo con la Croazia per la tutela dell'Adriatico, oltre alla pesca, dovrebbe riguardare anche gli idrocarburi.
"Occorre un'intesa con i Paesi rivieraschi - ha detto il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci - per arrivare a interdire le ricerche petrolifere.