La specie è a rischio critico di estinzione e necessita di protezione integrale
Roma, 12 dicembre 2023 - L’anguilla è un piatto della tradizione natalizia e nonostante sia una specie a rischio critico di estinzione continua ad essere pescata.
Il Consiglio Pesca dell’UE che si è concluso oggi a Bruxelles ha infatti confermato le misure di gestione della Commissione Generale della Pesca nel Mediterraneo (CGPM), ovvero una riduzione della pesca all’anguilla cieca di solo il 30% nel 2024 rispetto al 2019-2021, oltre al mantenimento della pesca per sei mesi l’anno e il divieto di pesca ricreativa.
“Un passo troppo timido” ha dichiarato Vittoria Gnetti di MedReAct - che non consentirà la piena tutela e il recupero di questa specie, la cui popolazione si è ridotta del 95% negli ultimi 30 anni”.
La specie è talmente a rischio che alcuni noti chef italiani, come Mauro Colagreco e Emanuele Scarello, hanno dichiarato che non la inseriranno più nei loro menù.
Solo negli ultimi tre anni sono stati registrati in Italia diversi casi, anche in regioni come l’Abruzzo dove la pesca dell’anguilla è del tutto vietata. Proprio in questa regione nel gennaio scorso sono state denunciate dieci persone per la cattura di 25 kg di anguille. Alcuni dei denunciati, secondo quanto dichiarato dal Gruppo Carabinieri Forestali di Pescara, provenivano da altre regioni con l’intento di pescare illegalmente le anguille, per poi commercializzarle sul territorio d’origine.
Sono ben nove le regioni italiane dove si continua ad autorizzare la pesca all’anguilla, ovvero Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Umbria e Sardegna, persino nei periodi di migrazione e anche dello stadio giovanile di questa specie (l’anguilla cieca).
"Il nostro governo dovrebbe adottare immediatamente un piano per il recupero dell’anguilla europea che vada oltre le mezze misure promosse dal Consiglio Pesca dell’UE, iniziando da una moratoria della pesca all’anguilla cieca su tutto il territorio nazionale e dalla progressiva chiusura di ogni forma di prelievo nelle regioni italiane che ancora ne consentono la pesca” ha concluso Gnetti.