Incontro dei ministri in occasione del vertice MedFish4Ever sulla Protezione del Mediterraneo
Malta, 3 ottobre, 2023- In occasione della conferenza ministeriale MedFish4Ever, che si tiene oggi a Malta e prima della sessione annuale della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) che si terrà a novembre in Croazia le organizzazioni ambientaliste lanciano un appello ai ministri affinché intervengano per rafforzare il rispetto e l’applicazione delle regole esistenti contro la pesca a strascico illegale che distrugge e aree marine protette del Mediterraneo.
Con un Appello all’Azione lanciato durante la conferenza MedFish4Ever, organizzazioni aderenti alla Med Sea Alliance, una coalizione di organizzazioni non governative impegnate nel miglioramento della salute del Mar Mediterraneo, dichiarano che “agire tempestivamente per fermare la pesca a strascico illegale nelle aree del Mar Mediterraneo in cui questo tipo di pesca è vietata, dovrebbe essere una priorità per i membri della CGPM, che sono responsabili della promozione della pesca sostenibile e della protezione della biodiversità marina nel Mediterraneo” [1].
“È vitale che i ministri riconoscano che non solo la pesca a strascico illegale viene regolarmente praticata nel Mediterraneo, ma anche che questa pratica distruttiva sta mettendo a repentaglio gli ecosistemi e mezzi di sostentamento e che molte misure di protezione attualmente sono tali solo ‘sulla carta’, vale a dire che non vengono pienamente applicate”, ha dichiarato Domitilla Senni responsabile di MedReAct.“
Oggi, il 73% degli stock ittici del Mediterraneo, é sovrasfruttato e la pressione esercitata dalla pesca è in media due volte i livelli considerati sostenibili. I governi devono adottare misure urgenti per fermare la pesca a strascico illegale in tutto il Mediterraneo aumentando la trasparenza e intensificando l’applicazione e il rispetto delle misure esistenti"
Le Aree Marine Protette (AMP) e le altre zone in cui la pesca è vietata sono misure importanti per il recupero degli stock ittici e la protezione degli habitat. Malgrado l’esistenza di regolamenti che vietano la pesca a strascico in alcune aree o in alcuni periodi, questa viene spesso praticata anche dove è proibita.
L’impatto della pesca a strascico è ben documentato e mostra alti livelli di catture accessorie e scarti di esemplari di specie protette o a rischio, soprattutto testuggini, squali e razze, e anche alcuni cetacei. I pescherecci del Mediterraneo hanno di gran lunga i tassi di scarto più alti di tutti, che vanno dal 34 al 44% in tutta la regione. A questo si aggiunge il fatto che lo strascico e i palangari sono responsabili di circa l’80% delle catture accidentali di specie vulnerabili nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Inoltre la pesca a strascico è la fonte principale di alterazione fisica dell’integrità ecologica dei fondali marini e può modificare la complessità degli habitat con un conseguente impatto negativo sulle biomasse, l’abbondanza e la diversità delle specie marine.
Lanciato nel novembre 2022, l'Atlante interattivo online di Med Sea Alliance mappa le attività di pesca con reti a strascico nelle aree del Mediterraneo in cui questa pesca è vietata ed è considerata illegale. L’Atlante si serve di algoritmi complessi e di dati satellitari per interpretare i comportamenti delle imbarcazioni all’interno delle aree in cui la pesca con le reti a strascico è vietata.
Da gennaio 2020 a dicembre 2021, l’Atlante ha registrato presunte infrazioni relative alla pesca a strascico in 35 aree protette da parte di 305 pescherecci nell’arco di 9.518 giorni di pesca presunta. Inoltre, tra il 2018 e il 2021, sulla base dei dati pubblicati dai media e delle informazioni diffuse dalle autorità di controllo nazionali, sono stati registrati 169 casi di violazioni accertate. Ad oggi, l’Atlante ha analizzato 726 aree protette che includono le Zone di Restrizione della Pesca (FRA), le aree marine protette, le zone di chiusura nazionali e i siti Natura 2000, dove la pesca a strascico è vietata dal Regolamento UE sulla pesca nel Mediterraneo.
Med Sea Alliance e i suoi membri si rivolgono alla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo affinché applichi pienamente i divieti e preveda l’uso obbligatorio e continuo del Sistema di Identificazione Automatica (AIS) a tutti i pescherecci al di sopra dei 15 metri di lunghezza. L’Alliance chiede anche l’installazione urgente del Vessel Monitoring System (VMS) sui pescherecci al di sopra dei 15 metri di lunghezza che operano nell’area della CGPM e la creazione di un sistema di monitoraggio locale dei pescherecci.
[1] Med Sea Alliance MedFish4Ever Call to Action
Med Sea Alliance è un movimento di attivisti fondato nel 2020 che riunisce organizzazioni non governative e reti che si adoperano per migliorare la salute e la produttività del Mar Mediterraneo.
https://www.medseaalliance.org/
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