THE GOOD STORY
un documentario racconta la parabola
di questa area così importante del Mar Adriatico
Dallo sfruttamento intensivo alla tutela: un esempio da seguire per il futuro del Mediterraneo.
Il documentario "The Good Story" presentato alla Commissione Generale per la Pesca sul Mediterraneo lo scorso 7 novembre, narra una delle più sorprendenti iniziative di tutela del Mediterraneo.
Attraverso le testimonianze di ricercatori, attivisti e pescatori, “The Good Story” presenta gli straordinari risultati ottenuti dall’istituzione della prima Fisheries Restricted Area (FRA) dell’Adriatico, che in soli pochi anni sta dando un futuro a specie sull’orlo del collasso.
La chiusura alla pesca di aree marine particolarmente vulnerabili può dare grandi risultati.
Il mare Adriatico ospita una grande parte delle specie marine del Mediterraneo ma, proprio a causa della sua ricchezza, è da sempre uno dei mari più sfruttati con conseguente impoverimento degli habitat, perdita di biodiversità e declino degli stock ittici.
Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato.
Per oltre un decennio gli scienziati hanno chiesto la protezione della Fossa di Pomo, una vasta area che ospita le più importanti zone di riproduzione e nursery di specie sovrasfruttate come il nasello e lo scampo dell'Adriatico.
Finalmente nel 2017, con una decisione storica promossa da MedReAct e dall'Adriatic Recovery Project, la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) ha concesso la protezione internazionale della Fossa di Pomo attraverso l’istituzione di una Fishery Restricted Area (FRA).
La FRA della Fossa di Pomo è composta da tre zone: un'area centrale chiusa alla pesca (Zona A) e due aree cuscinetto (Zona B e C), dove la pesca è limitata solo alle imbarcazioni autorizzate in alcuni giorni della settimana.
Diamo un futuro al nostro
mare